La Sala della Vittoria

L'edificio che ospita la  grande biblioteca è l’unica parte aggiunta all'architettura originale della Casa del Podestà; fu costruita nel 1923 dall'ingegnere bresciano Arnaldo Trebeschi per volere di Ugo Da Como.
Nelle forme ricorda una chiesetta lombarda quattrocentesca e perfettamente si coniuga alle linee  dell'edificio antico.
La Sala della Vittoria,  al piano terreno, prende il nome dalla scultura in bronzo della Vittoria alata di Brescia, importantissimo reperto romano ammirabile oggi nel Museo di Santa Giulia a Brescia, qui ospitata in una riproduzione in scala minore.
Questa sala è particolarmente studiata dal punto di vista dell’arredo: la parte inferiore è stata ricavata da un coro monastico seicentesco, mentre il soffitto a lacunari ricorda i classici rinascimentali.
Il camino è cinquecentesco e ai lati sono incisi due motti latini che tradotti significano “Se hai un giardino con una biblioteca non ti mancherà nulla” e “Qui i morti vivono e, muti, svelano oracoli”, chiaro riferimento all’importanza del libro per la trasmissibilità del sapere.
I libri sono la collezione per antonomasia di Ugo Da Como che destinò tutte le sue energie per completare la Biblioteca.
Una teca collocata sul tavolo al centro della sala, ospita alcune microedizioni, tra cui il celebre “libro più piccolo del mondo”, stampato nel 1897 a Padova.